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I VANGELI CANONICI

Qualche informazione

Introduzione



“Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8).

Con queste poche parole l’autore della Lettera agli Ebrei ben sintetizza la posizione di Gesù nella storia e pone ogni uomo di fronte ad un interrogativo: “chi è mai costui?” (Mc 4,41).

Quale altro personaggio storico desta tanto interesse, suscita tante discussioni intorno alle proprie origini, provoca spesso divisioni profonde e si pone come interlocutore inevitabile per chiunque si interroghi circa il significato della storia dell’umanità e il senso della vita di ogni singolo uomo?

Gesù di Nazaret è fra i personaggi più conosciuti al mondo. Miliardi di persone credono in Lui e lo considerano il Figlio di Dio; altri, pur non accettando il suo messaggio, lo ammirano per i suoi insegnamenti di pace e di giustizia rivolti a tutti gli uomini di buona volontà.

Nella cultura del nostro Paese la persona di Gesù compare molto spesso: nell’arte, nella letteratura, nel cinema, in teatro e in televisione spesso si parla di Lui.

Molti affermano che la predicazione di Gesù abbia cambiato radicalmente la storia della terra.

Ma il personaggio Gesù è veramente esistito? Che cosa ha fatto di tanto importante da indurre tante persone a seguirlo? Lo si conosce veramente?

Sono i Vangeli che ci guidano alla scoperta di questa persona straordinaria.

Essi contengono le testimonianze storiche sulla sua vita, ci presentano l’ambiente sociale nel quale ha operato, ci consegnano gli insegnamenti che ha offerto e che continua ad offrire all’uomo e le azioni meravigliose che ha compiuto.

Quattro vangeli, un annuncio

Nell’elenco dei libri della Bibbia, troviamo, all’inizio del Nuovo Testamento, il Vangelo secondo Matteo, il Vangelo secondo Marco, il Vangelo secondo Luca e il Vangelo secondo Giovanni. Sono stati scritti in greco, sono composti rispettivamente da 28, 16, 24 e 21 capitoli e la loro lettura richiede qualche ora soltanto.

I primi tre sono detti sinottici (da una parola greca che significa con lo stesso sguardo) perché, se trascritti su tre colonne parallele, mostrano molte somiglianze.

Che cosa significa il termine vangelo?

Nel Nuovo Testamento, la buona notizia è l’annuncio che il Regno di Dio sta per realizzarsi in mezzo agli uomini e che Gesù viene per donare agli uomini la salvezza.

Nei loro vangeli, Matteo, Marco, Luca e Giovanni raccolgono le testimonianze più antiche riguardo la vita, gli insegnamenti e le opere di Gesù.

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La formazione

Dopo la morte, la Resurrezione e la definitiva salita al Cielo di Gesù, i suoi Apostoli e i suoi discepoli cominciano ad annunciare a Gerusalemme, nelle campagne e nei paesi vicini quanto era accaduto. Il primo giorno della settimana, la Domenica, coloro che giungono alla fede in Gesù morto e risorto si riuniscono per ascoltare la predicazione degli Apostoli e per celebrare la Cena del Signore. Non è necessario diffondere degli scritti: i fatti avvenuti sono ancora recenti e la presenza degli Apostoli, compagni di Gesù e testimoni autorevoli degli avvenimenti, garantiscono l’esattezza e la fedeltà dei racconti.


Poi, con il passare degli anni, il numero dei cristiani aumenta sempre più e qualcuno comincia a mettere per iscritto le testimonianze degli Apostoli e dei discepoli. Si formano così delle piccole raccolte di racconti che riguardano la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, i suoi detti e le sue opere. Questi primi scritti vengono probabilmente usati per la catechesi e proclamati quando le prime comunità cristiane si riuniscono per le preghiere e per la celebrazione dei Sacramenti.


Hanno inizio le persecuzioni contro i Cristiani: quasi tutti gli Apostoli muoiono martiri insieme a molti che avevano conosciuto personalmente Gesù, lo avevano ascoltato e lo avevano seguito. E’ ora necessario mettere ordine tra le numerose testimonianze, orali e scritte, che si erano andate formando nelle diverse comunità cristiane.

Così, Matteo, Marco, Luca e Giovanni compongono le loro opere.

I quattro evangelisti non si limitano a combinare tra loro le varie testimonianze orali e scritte che hanno a disposizione, ma compiono un’opera da veri e propri autori. Essi scrivono avendo presente le comunità e i cristiani a cui si rivolgono, colgono e presentano aspetti diversi e diverse sfumature della personalità di Gesù, compongono le loro opere con l’intento di suscitare in chi legge e ascolta la fede in Gesù Cristo morto e risorto per la salvezza dell’uomo.


Per conoscere in modo completo e approfondito Gesù è quindi necessario studiare attentamente e confrontare fra loro tutti e quattro i vangeli contenuti nel Nuovo Testamento.

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PERIODO DI COMPOSIZIONE

Oggi, attraverso la radio e la televisione, siamo abituati ad avere le notizie quasi contemporaneamente all’accadere dei fatti ai quali si riferiscono, e i quotidiani raccontano gli avvenimenti successi a distanza di poche ore.
Per quanto riguarda gli scritti del passato la situazione è molto diversa.
Dei Vangeli, come delle altre opere dell’antichità, non possediamo i manoscritti originali, cioè il testo scritto personalmente dall’autore (autografo), ma le copie (codici) che si sono accumulate nei secoli successivi. Ad esempio, fra il testo autografo dell’Eneide di Virgilio e i primi codici in nostro possesso intercorrono quattrocento anni, anni che diventano ottocento per Orazio, milletrecento per Platone, millecinquecento per Eschilo e addirittura duemila per Omero.
Lo studio dei vari codici è importante perché più vicina all’originale è la copia, più siamo sicuri della sua fedeltà all’autografo, e perché aiuta a stabilire la data di composizione delle opere cui si riferiscono.
Per quanto riguarda i Vangeli i codici più antichi risalgono al II secolo d.C., pochi anni dopo la loro composizione.
Secondo molti studiosi, i vangeli di Matteo, Marco e Luca sarebbero stati composti tra il 60 e l’80 d.C. e il vangelo di Giovanni tra il 90 e il 100. Altri, studiando i codici più antichi, ritengono il testo dei vangeli molto più vicino ai fatti narrati. 
Il Vangelo di Marco sarebbe, ad esempio, la traduzione greca di un originale scritto in ebraico attorno al 40 d.C. e risalente direttamente all’apostolo Pietro; l’opera di Luca sarebbe da anticipare agli anni 50 d.C. e l’opera di Giovanni, molto anteriore al 90, sarebbe la più attendibile dal punto di vista storico.

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